Pope Benedict XVI on FAMILY and
CHRISTIAN COMMUNITY
(June 6, 2005)

 

 


[1] ANTHROPOL.FOUNDATION;  [2] MARRIAGE & FAM. in HIST.of  SALV.  [3] CHILDREN;
[4] FAMILY & CHURCH  [5] THREAT of RELATIVISM;  [6] PRIESTHOOD & CONSECRATED LIFE


 

 

ADDRESS of HIS HOLINESS BENEDICT XVI at the opening of the Ecclesial Congress of the Diocese of Rome on the theme: “FAMILY and CHRISTIAN COMMUNITY: [Formation of the Person and Transmission of the Faith].”

DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI ALL’APERTURA DEL CONVEGNO ECCLESIALE DELLA DIOCESI DI ROMA SU FAMIGLIA E COMUNITÀ CRISTIANA

The Basilica of St. John Lateran, Monday, June 6, 2005

Basilica di San Giovanni in Laterano Lunedì, 6 giugno 2005

   

DEAR Brothers and Sisters:

Cari fratelli e sorelle,

I was very pleased to accept the invitation to open this diocesan congress with a reflection, above all because it gives me the possibility to meet with you, to have direct contact, and also because it enables me to help you reflect further on the meaning and objective of the pastoral program being followed by the Church of Rome.

ho accolto molto volentieri l’invito a introdurre con una mia riflessione questo nostro Convegno Diocesano, anzitutto perché ciò mi dà la possibilità di incontrarvi, di avere un contatto diretto con voi, e poi anche perché posso aiutarvi ad approfondire il senso e lo scopo del cammino pastorale che la Chiesa di Roma sta percorrendo.

I affectionately greet each of you bishops, priests, men and women religious, and in particular you, the laity and families, who consciously assume these tasks of Christian commitment and testimony which have their roots in the sacrament of baptism and, for those who are married, in that of marriage. My heartfelt thanks to the cardinal vicar and to the spouses Luca and Adriana Pasquale, for the words they addressed to me in your name.

Saluto con affetto ciascuno di voi, Vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, e in particolare voi laici e famiglie che assumete consapevolmente quei compiti di impegno e testimonianza cristiana che hanno la loro radice nel sacramento del battesimo e, per coloro che sono sposati, in quello del matrimonio. Ringrazio di cuore il Cardinale Vicario e i coniugi Luca e Adriana Pasquale per le parole che mi hanno rivolto a nome di voi tutti.

This congress, and the pastoral year to which it will offer guidelines, constitute a new stage in the endeavor the Church has begun, based on the diocesan synod, with the citizen mission so cherished by our beloved Pope John Paul II, in preparation for the Great Jubilee of the Year 2000. In that mission all the realities of our dioceses -- parishes, religious communities, associations and movements -- mobilized not only on the occasion of a mission to the people of Rome, but to be themselves “people of God on mission,” putting into practice the wise expression of John Paul II: “Parish, look for yourself and find yourself outside yourself”; that is, in places where people live. In this way, in the course of the citizen mission, many thousands of Christians of Rome, in the main laymen, became missionaries and took the word of faith in the first place to families of the diverse neighborhoods of the city and later to various workplaces, hospitals, schools and universities, and realms of culture and free time.

Questo Convegno, e l’anno pastorale di cui esso fornirà le linee guida, costituiscono una nuova tappa del percorso che la Chiesa di Roma ha iniziato, sulla base del Sinodo diocesano, con la Missione cittadina voluta dal nostro tanto amato Papa Giovanni Paolo II, in preparazione al Grande Giubileo del 2000. In quella Missione tutte le realtà della nostra Diocesi - parrocchie, comunità religiose, associazioni e movimenti - si sono mobilitate, non solo per una missione al popolo di Roma, ma per essere esse stesse “popolo di Dio in missione”, mettendo in pratica la felice espressione di Giovanni Paolo II “parrocchia, cerca te stessa e trova te stessa fuori di te stessa”: nei luoghi cioè nei quali la gente vive. Così, nel corso della Missione cittadina, molte migliaia di cristiani di Roma, in gran parte laici, si sono fatti missionari e hanno portato la parola della fede dapprima nelle famiglie dei vari quartieri della città e poi nei diversi luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle scuole e nelle università, negli spazi della cultura e del tempo libero.

After the Holy Year, my beloved predecessor requested that you not interrupt this endeavor, and that you not disperse the apostolic energies awakened and the fruits of grace that were gathered. Because of this, since the year 2001, the fundamental pastoral orientation of the diocese has been to establish the mission permanently, characterizing in a more-determined missionary way the life and activities of the parishes and of each of the other ecclesial realities. First of all I want to tell you that I wish to confirm this option fully: It is ever more necessary and has no alternatives, in a social and cultural context in which multiple forces act that tend to distance us from the faith and Christian life. Dopo l’Anno Santo, il mio amato Predecessore vi ha chiesto di non interrompere questo cammino e di non disperdere le energie apostoliche suscitate e i frutti di grazia raccolti. Perciò, a partire dal 2001, il fondamentale indirizzo pastorale della Diocesi è stato quello di dare forma permanente alla missione, caratterizzando in senso più decisamente missionario la vita e le attività delle parrocchie e di ogni altra realtà ecclesiale. Voglio dirvi anzitutto che intendo confermare pienamente questa scelta: essa infatti si rivela sempre più necessaria e senza alternative, in un contesto sociale e culturale nel quale sono all’opera forze molteplici che tendono ad allontanarci dalla fede e dalla vita cristiana.

For two years now, the missionary commitment of the Church of Rome has concentrated above all on the family, not only because this fundamental human reality is subjected today to multiple difficulties and threats, and therefore is in particular need of being evangelized and supported concretely, but also because Christian families constitute a decisive resource for education in the faith, the building of the Church as communion and its capacity of missionary presence in the most varied situations of life, as well as to leaven in a Christian sense the culture and social structures.

Da ormai due anni l’impegno missionario della Chiesa di Roma si è concentrato soprattutto sulla famiglia, non solo perché questa fondamentale realtà umana oggi è sottoposta a molteplici difficoltà e minacce e quindi ha particolare bisogno di essere evangelizzata e concretamente sostenuta, ma anche perché le famiglie cristiane costituiscono una risorsa decisiva per l’educazione alla fede, l’edificazione della Chiesa come comunione e la sua capacità di presenza missionaria nelle più diverse situazioni di vita, oltre che per fermentare in senso cristiano la cultura diffusa e le strutture sociali.

We will also continue with these guidelines in the forthcoming pastoral year and for this reason the theme of our congress is “Family and Christian Community: Formation of the Person and Transmission of the Faith.” The assumption with which one must begin to understand the mission of the family in the Christian community and its endeavors of formation of the person and transmission of the faith, continues to be always the meaning that marriage and the family have in the plan of God, Creator and Savior. This will be therefore the essence of my reflection this afternoon, referring to the teaching of the apostolic exhortation “Familiaris Consortio” (Part 2, Nos. 12-16).

Su queste linee proseguiremo anche nel prossimo anno pastorale e perciò il tema del nostro Convegno è “Famiglia e comunità cristiana: formazione della persona e trasmissione della fede”.Il presupposto dal quale occorre partire, per poter comprendere la missione della famiglia nella comunità cristiana e i suoi compiti di formazione della persona e trasmissione della fede, rimane sempre quello del significato che il matrimonio e la famiglia rivestono nel disegno di Dio, creatore e salvatore. Questo sarà dunque il nocciolo della mia riflessione di questa sera, richiamandomi all’insegnamento dell’Esortazione Apostolica Familiaris consortio (Parte seconda, nn. 12-16).

 [1] ANTHROPOLOGICAL FOUNDATION of the FAMILY  
   

[1] ANTHROPOLOGICAL FOUNDATION of the FAMILY

Il fondamento antropologico della famiglia

   

MARRIAGE and the family are not a casual sociological construct, fruit of particular historical and economic situations. On the contrary, the question of the right relationship between man and woman sinks its roots in the most profound essence of the human being, and can only find its answer in the latter. It cannot be separated from the always ancient and always new question of man about himself: Who am I? And this question, in turn, cannot be separated from the question about God: Does God exist? And, who is God? What is his face really like? The Bible’s answer to these two questions is unitary and consequential: Man is created in the image of God, and God himself is love. For this reason, the vocation to love is what makes man the authentic image of God: He becomes like God in the measure that he becomes someone who loves.

Matrimonio e famiglia non sono in realtà una costruzione sociologica casuale, frutto di particolari situazioni storiche ed economiche. Al contrario, la questione del giusto rapporto tra l’uomo e la donna affonda le sue radici dentro l’essenza più profonda dell’essere umano e può trovare la sua risposta soltanto a partire da qui. Non può essere separata cioè dalla domanda antica e sempre nuova dell’uomo su se stesso: chi sono? cosa è l’uomo? E questa domanda, a sua volta, non può essere separata dall’ interrogativo su Dio: esiste Dio? e chi è Dio? qual è veramente il suo volto? La risposta della Bibbia a questi due quesiti è unitaria e consequenziale: l’uomo è creato ad immagine di Dio, e Dio stesso è amore. Perciò la vocazione all’amore è ciò che fa dell’uomo l’autentica immagine di Dio: egli diventa simile a Dio nella misura in cui diventa qualcuno che ama.

From this fundamental bond between God and man another is derived: The indissoluble bond between spirit and body. Man is, in fact, soul that expresses itself in the body and [the] body that is vivified by an immortal spirit. Also, the body of man and of woman has, therefore, so to speak, a theological character, it is not simply body, and what is biological in man is not only biological, but an expression and fulfillment of our humanity. In this way, human sexuality is not next to our being person, but belongs to it. Only when sexuality is integrated in the person does it succeed in giving itself meaning.

Da questa fondamentale connessione tra Dio e l’uomo ne consegue un’altra: la connessione indissolubile tra spirito e corpo: l’uomo è infatti anima che si esprime nel corpo e corpo che è vivificato da uno spirito immortale. Anche il corpo dell’uomo e della donna ha dunque, per così dire, un carattere teologico, non è semplicemente corpo, e ciò che è biologico nell’uomo non è soltanto biologico, ma è espressione e compimento della nostra umanità. Parimenti, la sessualità umana non sta accanto al nostro essere persona, ma appartiene ad esso. Solo quando la sessualità si è integrata nella persona, riesce a dare un senso a se stessa.

In this way, from the two bonds, that of man with God and -- in man -- that of the body with the spirit, arises a third bond: the one that exists between person and institution. The totality of man includes the dimension of time, and man’s “yes” goes beyond the present moment: In his totality, the “yes” means “always,” it constitutes the area of fidelity. Only in his interior can this faith grow which gives a future and allows the children, fruit of love, to believe in man and in his future in difficult times.

Così, dalle due connessioni, dell’uomo con Dio e nell’uomo del corpo con lo spirito, ne scaturisce una terza: quella tra persona e istituzione. La totalità dell’uomo include infatti la dimensione del tempo, e il “sì” dell’uomo è un andare oltre il momento presente: nella sua interezza, il “sì” significa “sempre”, costituisce lo spazio della fedeltà. Solo all’interno di esso può crescere quella fede che dà un futuro e consente che i figli, frutto dell’amore, credano nell’uomo.

The freedom of the “yes” appears therefore as freedom capable of assuming what is definitive: The highest expression of freedom is not therefore the pursuit of pleasure, without ever arriving at a genuine decision. Seemingly this permanent openness appears to be the realization of freedom, but it is not true: The true expression of freedom is, on the contrary, the capacity to decide for a definitive gift, in which freedom, by surrendering itself, finds itself fully again.

La libertà del “sì” si rivela dunque libertà capace di assumere ciò che è definitivo: la più grande espressione della libertà non è allora la ricerca del piacere, senza mai giungere a una vera decisione; è invece la capacità di decidersi per un dono definitivo, nel quale la libertà, donandosi, ritrova pienamente se stessa.

Concretely, the personal and reciprocal “yes” of man and woman opens space for the future, for the authentic humanity of each one, and at the same time is destined to the gift of a new life. For this reason, this personal “yes” must necessarily be a “yes” that is also publicly responsible, with which the spouses assume the public responsibility of faithfulness, which also guarantees the future for the community. None of us belongs exclusively to himself: Therefore, each one is called to assume in his deepest self his own public responsibility. Marriage, as an institution, is not therefore an undue interference of society or of the authorities, an imposition from outside in the most private reality of life; it is on the contrary an intrinsic exigency of the pact of conjugal love and of the depth of the human person.

In concreto, il “sì” personale e reciproco dell’uomo e della donna dischiude lo spazio per il futuro, per l’autentica umanità di ciascuno, e al tempo stesso è destinato al dono di una nuova vita. Perciò questo “sì” personale non può non essere un “sì” anche pubblicamente responsabile, con il quale i coniugi assumono la responsabilità pubblica della fedeltà. Nessuno di noi infatti appartiene esclusivamente a se stesso: pertanto ciascuno è chiamato ad assumere nel più intimo di sé la propria responsabilità pubblica. Il matrimonio come istituzione non è quindi una indebita ingerenza della società o dell’autorità, l’imposizione di una forma dal di fuori; è invece esigenza intrinseca del patto dell’amore coniugale.

The different present forms of the dissolution of marriage, as well as free unions and “trial marriage,” including the pseudo-marriage between persons of the same sex, are on the contrary expressions of an anarchic freedom that appears erroneously as man’s authentic liberation. A pseudo-freedom like this is based on a trivialization of the body, which inevitably includes the trivialization of man.

Le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come le unioni libere e il “matrimonio di prova”, fino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso, sono invece espressioni di una libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell’uomo. Una tale pseudo-libertà si fonda su una banalizzazione del corpo, che inevitabilmente include la banalizzazione dell’uomo.

Its assumption is that man can make of himself what he likes: Thus his body becomes something secondary, which can be manipulated from the human point of view, which can be used as one pleases. Libertinism, which appears as discovery of the body and its value, is in reality a dualism that makes the body contemptible, leaving it so to speak outside the authentic being and dignity of the person.

Il suo presupposto è che l’uomo può fare di sé ciò che vuole: il suo corpo diventa così una cosa secondaria dal punto di vista umano, da utilizzare come si vuole. Il libertinismo, che si fa passare per scoperta del corpo e del suo valore, è in realtà un dualismo che rende spregevole il corpo, collocandolo per così dire fuori dall’autentico essere e dignità della persona.

 [2]MARRIAGE and FAMILY in the HISTORY of SALVATION  
   

[2] MARRIAGE and FAMILY in the HISTORY of SALVATION

Matrimonio e famiglia nella storia della salvezza

   

THE truth of marriage and the family, which sinks its roots in the truth of man, has found its application in the history of salvation, at whose center is the word: “God loves his people.” In fact, biblical revelation is above all the expression of a history of love, the history of God’s covenant with men. For this reason, God has been able to assume the history of love and of the union of a man and a woman in the covenant of marriage, as symbol of the history of salvation. The ineffable fact, the mystery of God’s love for men, takes its linguistic form from the vocabulary of marriage and the family, both positive and negative: God’s approach to his people is presented with the language of conjugal love, while Israel’s infidelity, its idolatry, is designated as adultery and prostitution.

La verità del matrimonio e della famiglia, che affonda le sue radici nella verità dell’uomo, ha trovato attuazione nella storia della salvezza, al cui centro sta la parola: “Dio ama il suo popolo”. La rivelazione biblica, infatti, è anzitutto espressione di una storia d’amore, la storia dell’alleanza di Dio con gli uomini: perciò la storia dell’amore e dell’unione di un uomo ed una donna nell’alleanza del matrimonio ha potuto essere assunta da Dio quale simbolo della storia della salvezza. Il fatto inesprimibile, il mistero dell’amore di Dio per gli uomini, riceve la sua forma linguistica dal vocabolario del matrimonio e della famiglia, in positivo e in negativo: l’accostarsi di Dio al suo popolo viene presentato infatti nel linguaggio dell’amore sponsale, mentre l’infedeltà di Israele, la sua idolatria, è designata come adulterio e prostituzione.

In the New Testament, God radicalizes his love until he becomes himself, through his Son, flesh of our flesh, authentic man. Thus, God’s union with man has assumed its supreme, irreversible and definitive form. And in this way, the definitive form of human love is also drawn, that reciprocal “yes” that cannot be revoked. It does not alienate man, but liberates him from the alienations of history to return him to the truth of creation. The sacramental character that marriage assumes in Christ means, therefore, that the gift of creation has been raised to the grace of redemption. Christ’s grace is not superimposed from outside of man’s nature, it does not violate it, but liberates and restores it, by raising it beyond its frontiers. And just as the Incarnation of the Son of God reveals its true meaning in the cross, so also authentic human love is surrender of oneself; it cannot exist if it avoids the cross.

Nel Nuovo Testamento Dio radicalizza il suo amore fino a divenire Egli stesso, nel suo Figlio, carne della nostra carne, vero uomo. In questo modo l’unione di Dio con l’uomo ha assunto la sua forma suprema, irreversibile e definitiva. E così viene tracciata anche per l’amore umano la sua forma definitiva, quel “sì” reciproco che non può essere revocato: essa non aliena l’uomo, ma lo libera dalle alienazioni della storia per riportarlo alla verità della creazione. La sacramentalità che il matrimonio assume in Cristo significa dunque che il dono della creazione è stato elevato a grazia di redenzione. La grazia di Cristo non si aggiunge dal di fuori alla natura dell’uomo, non le fa violenza, ma la libera e la restaura, proprio nell’innalzarla al di là dei suoi propri confini. E come l’incarnazione del Figlio di Dio rivela il suo vero significato nella croce, così l’amore umano autentico è donazione di sé, non può esistere se vuole sottrarsi alla croce.

Dear Brothers and Sisters, this profound bond between God and man, between the love of God and human love, is also confirmed by some negative tendencies and developments, whose weight we all experience. The degradation of human love, the suppression of the authentic capacity to love appears in our time as the most effective weapon for man to crush God, to remove God from man’s sight and heart. However, the desire to “liberate” God’s nature makes one lose sight of the very reality of nature, including man’s nature, reducing it to an ensemble of functions, which can be disposed of according to one’s pleasure to build a so-called better world and a happier humanity. But on the contrary, the plan of the Creator is destroyed as is the truth of our nature.

Cari fratelli e sorelle, questo legame profondo tra Dio e l’uomo, tra l’amore di Dio e l’amore umano, trova conferma anche in alcune tendenze e sviluppi negativi, di cui tutti avvertiamo il peso. Lo svilimento dell’amore umano, la soppressione dell’autentica capacità di amare si rivela infatti, nel nostro tempo, l’ arma più adatta e più efficace per scacciare Dio dall’uomo, per allontanare Dio dallo sguardo e dal cuore dell’uomo. Analogamente, la volontà di “liberare” la natura da Dio conduce a perdere di vista la realtà stessa della natura, compresa la natura dell’uomo, riducendola a un insieme di funzioni, di cui disporre a piacimento per costruire un presunto mondo migliore e una presunta umanità più felice.

 [3] CHILDREN  
   

[3] CHILDREN

I figli

   

ALSO in the procreation of children, marriage reflects its divine model, the love of God for man. In man and woman, paternity and maternity, as happens with the body and with love, the biological aspect is not circumscribed: life is only given totally when with birth, love and meaning are also given, which make it possible to say yes to this life. Precisely because of this, it is clear to what point the systematic closing of the union itself to the gift of life and, even more, the suppression or manipulation of unborn life is contrary to human love, to the profound vocation of man and woman.

Anche nella generazione dei figli il matrimonio riflette il suo modello divino, l’amore di Dio per l’uomo. Nell’uomo e nella donna la paternità e la maternità, come il corpo e come l’amore, non si lasciano circoscrivere nel biologico: la vita viene data interamente solo quando con la nascita vengono dati anche l’amore e il senso che rendono possibile dire sì a questa vita. Proprio da qui diventa del tutto chiaro quanto sia contrario all’amore umano, alla vocazione profonda dell’uomo e della donna, chiudere sistematicamente la propria unione al dono della vita, e ancora più sopprimere o manomettere la vita che nasce.

However, no man and no woman, on their own and by their own strength, can give love and the meaning of life adequately to their children. To be able to say to someone: “your life is good, even if I don’t know your future,” needs a superior authority and credibility which the individual cannot give himself on his own. The Christian knows that that authority is conferred to that larger family that God, through his Son, Jesus Christ, and the gift of the Holy Spirit, has created in the history of men, namely, to the Church. It acknowledges the action of that eternal and indestructible love that assures to the life of each one of us a permanent meaning, even if we do not know the future.

Nessun uomo e nessuna donna, però, da soli e unicamente con le proprie forze, possono dare ai figli in maniera adeguata l ‘amore e il senso della vita. Per poter infatti dire a qualcuno “la tua vita è buona, per quanto io non conosca il tuo futuro”, occorrono un’autorità e una credibilità superiori a quello che l’individuo può darsi da solo. Il cristiano sa che questa autorità è conferita a quella famiglia più vasta che Dio, attraverso il Figlio suo Gesù Cristo e il dono dello Spirito Santo, ha creato nella storia degli uomini, cioè alla Chiesa. Egli riconosce qui all’opera quell’amore eterno e indistruttibile che assicura alla vita di ciascuno di noi un senso permanente.

For this reason, the building of each of the Christian families is framed in the context of the great family of the Church, which supports and accompanies it, and guarantees that there is a meaning and that in the future there will be the “yes” of the Creator. And, reciprocally, the Church is built by families, “small domestic Churches,” as Vatican Council II called them (“Lumen Gentium,” 11; “Apostolicam Actuositatem,” 11), rediscovering an ancient patristic expression (St. John Chrysostom, “In Genesim serm,” VI,2; VII,1). In this connection, “Familiaris Consortio” affirms that “Christian marriage ... constitutes the natural place within which is carried out the insertion of the human person in the great family of the Church” (No. 15).

Per questo motivo l’edificazione di ogni singola famiglia cristiana si colloca nel contesto della più grande famiglia della Chiesa, che la sostiene e la porta con sé. E reciprocamente la Chiesa viene edificata dalle famiglia, “piccole Chiese domestiche”, come le ha chiamate il Concilio Vaticano II (Lumen gentium, 11; Apostolicam actuositatem, 11), riscoprendo un’antica espressione patristica (San Giovanni Crisostomo, In Genesim serm. VI, 2; VII,1). Nel medesimo senso la Familiaris consortio afferma che “Il matrimonio cristiano… è il luogo naturale nel quale si compie l’inserimento della persona umana nella grande famiglia della Chiesa” (n. 14).

 [4] FAMILY and CHURCH  
   

[4] FAMILY and CHURCH

La famiglia e la Chiesa

   

AN obvious consequence derives from all of this: the family and the Church, specifically the parishes and the other forms of ecclesial community, are called to the most profound collaboration in that fundamental task that is constituted, inseparably, by the formation of the person and the transmission of the faith. We know well that for an authentic educational endeavor to take place, it is not enough to communicate a correct theory or doctrine. Something far greater and more human is needed -- that closeness, lived daily, which is proper to love and that finds its most propitious space above all in the family community, and afterwards in a parish or movement or ecclesial association, in which people are found who pay attention to their brothers, in particular, to children and youths, as well as to adults, the elderly, the sick, and families themselves because, in Christ, they love them. The great patron of educators, St. John Bosco, reminded his spiritual sons that “education is something of the heart and that God alone is its proprietor” (“Epistolario,” 4, 209).

Da tutto ciò scaturisce una conseguenza evidente: la famiglia e la Chiesa, in concreto le parrocchie e le altre forme di comunità ecclesiale, sono chiamate alla più stretta collaborazione per quel compito fondamentale che è costituito, inseparabilmente, dalla formazione della persona e dalla trasmissione della fede. Sappiamo bene che per un’autentica opera educativa non basta una teoria giusta o una dottrina da comunicare. C’è bisogno di qualcosa di molto più grande e umano, di quella vicinanza, quotidianamente vissuta, che è propria dell’amore e che trova il suo spazio più propizio anzitutto nella comunità familiare, ma poi anche in una parrocchia, o movimento o associazione ecclesiale, in cui si incontrino persone che si prendono cura dei fratelli, in particolare dei bambini e dei giovani, ma anche degli adulti, degli anziani, dei malati, delle stesse famiglie, perché, in Cristo, vogliono loro bene. Il grande Patrono degli educatori, San Giovanni Bosco, ricordava ai suoi figli spirituali che “l’educazione è cosa del cuore e che Dio solo ne è il padrone” (Epistolario, 4,209).

The figure of the witness is central in the educational endeavor, and especially in education in the faith, which is the summit of the person’s formation and his most appropriate horizon: the witness becomes a point of reference precisely in the measure in which he is able to defend the hope that is the basis of his life (see 1 Peter 3:15), and in the measure that the witness is personally involved with the truth he proposes. The witness, moreover, does not point to himself, but points to something, or rather to someone greater, whom he has encountered and experienced as trustworthy goodness. Thus, every educator and witness finds an unsurpassable model in Jesus Christ, the great witness of the Father, who said nothing on his own, but spoke exactly as the Father had taught him (see John 8:28).

Centrale nell’opera educativa, e specialmente nell’educazione alla fede, che è il vertice della formazione della persona e il suo orizzonte più adeguato, è in concreto la figura del testimone: egli diventa punto di riferimento proprio in quanto sa rendere ragione della speranza che sostiene la sua vita (cfr 1 Pt 3,15), è personalmente coinvolto con la verità che propone. Il testimone, d’altra parte, non rimanda mai a se stesso, ma a qualcosa, o meglio a Qualcuno più grande di lui, che ha incontrato e di cui ha sperimentato l’affidabile bontà. Così ogni educatore e testimone trova il suo modello insuperabile in Gesù Cristo, il grande testimone del Padre, che non diceva nulla da se stesso, ma parlava così come il Padre gli aveva insegnato (cfr Gv 8,28).

This is the reason why at the basis of the Christian person’s formation and of the transmission of the faith is necessarily prayer, personal friendship with Christ and contemplation in him of the Father’s face. And the same may be said of all our missionary commitment, in particular, our family pastoral program: may the Family of Nazareth be, therefore, for our families and communities the object of constant and confident prayer, as well as model of life.

Questo è il motivo per il quale alla base della formazione della persona cristiana e della trasmissione della fede sta necessariamente la preghiera, l’amicizia con Cristo e la contemplazione in Lui del volto del Padre. E la stessa cosa vale, evidentemente, per tutto il nostro impegno missionario, in particolare per la pastorale familiare: la Famiglia di Nazareth sia dunque, per le nostre famiglie e per le nostre comunità, oggetto di costante e fiduciosa preghiera, oltre che modello di vita.

Dear Brothers and Sisters, and especially you, dear priests: I am aware of the generosity and selflessness with which you serve the Lord and his Church. Your daily work for the formation in the faith of new generations, in profound union with the sacraments of Christian initiation, as well as by preparation for marriage and support of families on their journey, which is often not easy, in particular the great task of the education of children, is the fundamental way to always regenerate the Church again and also to vivify the social fabric of our beloved city of Rome.

Cari fratelli e sorelle, e specialmente voi, cari sacerdoti, conosco la generosità e la dedizione con cui servite il Signore e la Chiesa. Il vostro lavoro quotidiano per la formazione alla fede delle nuove generazioni, in stretta connessione con i sacramenti dell’iniziazione cristiana, come anche per la preparazione al matrimonio e per l’accompagnamento delle famiglie nel loro spesso non facile cammino, in particolare nel grande compito dell’educazione dei figli, è la strada fondamentale per rigenerare sempre di nuovo la Chiesa e anche per vivificare il tessuto sociale di questa nostra amata città di Roma.

 [5] THREAT of RELATIVISM  
   

[5] THREAT of RELATIVISM

La minaccia del relativismo

   

CONTINUE, therefore, without allowing yourselves to be discouraged by the difficulties you meet. The educational relationship is, by its very nature, something delicate: it implies the other’s freedom who, even with gentleness, is forced to make a decision. Neither parents, nor priests, nor catechists, nor other educators can substitute the freedom of the child, the boy, the youth whom they direct. And the Christian proposal interpolates freedom very profoundly, calling it to faith and conversion. A particularly insidious obstacle in the educational endeavor today is the massive presence in our society and culture of a relativism that, by not acknowledging anything as definitive, only has as its ultimate measure the “I” itself, with its tastes and which, with the appearance of freedom, becomes for each one a prison, as it separates from others, making each one find himself shut in within his own “I.” In such a relativist horizon, therefore, an authentic education is not possible. Without the light of truth, sooner or later every person is condemned to doubt the goodness of his own life and the relationships that constitute it, the validity of his commitment to build with others something in common.

Continuate dunque, senza lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà che incontrate. Il rapporto educativo è per sua natura una cosa delicata: chiama in causa infatti la libertà dell’altro che, per quanto dolcemente, viene pur sempre provocata a una decisione. Né i genitori, né i sacerdoti o i catechisti, né gli altri educatori possono sostituirsi alla libertà del fanciullo, del ragazzo o del giovane a cui si rivolgono. E specialmente la proposta cristiana interpella a fondo la libertà, chiamandola alla fede e alla conversione. Oggi un ostacolo particolarmente insidioso all’opera educativa è costituito dalla massiccia presenza, nella nostra società e cultura, di quel relativismo che, non riconoscendo nulla come definitivo, lascia come ultima misura solo il proprio io con le sue voglie, e sotto l’apparenza della libertà diventa per ciascuno una prigione. Dentro a un tale orizzonte relativistico non è possibile, quindi, una vera educazione: senza la luce della verità; prima o poi ogni persona è infatti condannata a dubitare della bontà della sua stessa vita e dei rapporti che la costituiscono, della validità del suo impegno per costruire con gli altri qualcosa in comune.

It is clear, therefore, that not only must we try to surmount the relativism in our work of formation of persons, but we are also called to confront its destructive dominance in society and culture. For this reason, it is very important that, in addition to the word of the Church, the testimony and public commitment of Christian families is given, in particular, to reaffirm the inviolability of human life from conception to its natural end, the unique and irreplaceable value of the family based on marriage and the need for legislative and administrative measures that support families in the task of begetting and educating children, essential task for our common future. For this commitment of yours I also give you my heartfelt thanks.

E’ chiaro dunque che non soltanto dobbiamo cercare di superare il relativismo nel nostro lavoro di formazione delle persone, ma siamo anche chiamati a contrastare il suo predominio nella società e nella cultura. E’ molto importante perciò, accanto alla parola della Chiesa, la testimonianza e l’impegno pubblico delle famiglie cristiane, specialmente per riaffermare l’intangibilità della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale, il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio e la necessità di provvedimenti legislativi e amministrativi che sostengano le famiglie nel compito di generare ed educare i figli, compito essenziale per il nostro comune futuro. Anche per questo impegno vi dico un grazie cordiale.

 [6] PRIESTHOOD and CONSECRATED LIFE  
   

[6] PRIESTHOOD and CONSECRATED LIFE

Sacerdozio e vita consacrata

   
THE last message I would like to leave with you concerns attention to vocations to the priesthood and to consecrated life. We all know the need the Church has! For these vocations to be born and to mature, for the persons called to keep themselves always worthy of their vocation, Un ultimo messaggio che vorrei affidarvi riguarda la cura delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata: sappiamo tutti quanto la Chiesa ne abbia bisogno! Perché queste vocazioni nascano e giungano a maturazione, perché le persone chiamate si mantengano sempre degne della loro vocazione,

[1] prayer is, above all, decisive; it must never be lacking in each of the families and in the Christian community.

è decisiva anzitutto la preghiera, che non deve mai mancare in ciascuna famiglia e comunità cristiana.

[2] But also fundamental is the testimony of life of priests, men and women religious,

Ma è anche fondamentale la testimonianza di vita dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose,

the joy they express for having been called by the Lord.

la gioia che essi esprimono per essere stati chiamati dal Signore.

[3] And, essential likewise is the example that children receive within their own family and the families’ conviction that the children’s vocations are also for them a great gift of the Lord.

Ed è ugualmente essenziale l’esempio che i figli ricevono all’interno della propria famiglia e la convinzione delle famiglie stesse che, anche per loro, la vocazione dei propri figli è un grande dono del Signore.

 The option for virginity for love of God and of brothers, which is required for the priesthood and consecrated life, is accompanied by the appreciation of Christian marriage: one and the other, with two different and complementary forms, make visible in a certain sense the mystery of the covenant between God and his people.

La scelta della verginità per amore di Dio e dei fratelli, che è richiesta per il sacerdozio e la vita consacrata, sta infatti insieme con la valorizzazione del matrimonio cristiano: l’uno e l’altra, in due maniere differenti e complementari, rendono in qualche modo visibile il mistero dell’alleanza tra Dio e il suo popolo.

   

Dear Brothers and Sisters, I commend these reflections to you as a contribution to your work in the evenings of the congress and later during the next pastoral year. I pray that the Lord will give you courage and enthusiasm so that our Church of Rome, every parish, every religious community, association or movement will participate intensely in the joy and effort of the mission and in this way every family and the whole Christian community will rediscover in the love of the Lord the key that opens the door of hearts and that makes possible an authentic education in the faith and in the formation of persons. My affection and blessing accompany you today and in the future.

Cari fratelli e sorelle, vi affido queste riflessioni come contributo al vostro lavoro nelle serate del Convegno e poi durante il prossimo anno pastorale. Chiedo al Signore di darvi coraggio ed entusiasmo, perché questa nostra Chiesa di Roma, ciascuna parrocchia, comunità religiosa, associazione o movimento partecipi più intensamente alla gioia e alle fatiche della missione e così ogni famiglia e l’intera comunità cristiana riscopra nell’amore del Signore la chiave che apre la porta dei cuori e che rende possibile una vera educazione alla fede e formazione delle persone. Il mio affetto e la mia benedizione vi accompagnano oggi e per il futuro.

 


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